La Torre dell’Orologio con l’edificio delle ex Carceri, le cinte murarie e la Torate risultano le uniche emergenze ancora presenti alla sommità del colle, propaggine geologica del monte Glemine. Gli antichi manufatti costituiscono ancora oggi, i più importanti segni a cui la comunità gemonese si identifica alla scala urbana e territoriale.

Dopo anni di completo isolamento rispetto alle potenziali relazioni con le dinamiche urbane del Centro Storico, a causa del protrarsi delle fasi di ricostruzione, si sta ora concretizzando la possibilità di re-inserire questo luogo centrale come elemento cardine per un rilancio culturale ed economico di Gemona.

Le finalità del presente studio riguardano l’esigenza di portare a soluzione i seguenti aspetti:

- Inserire il colle del Castello e in particolare l’area del cortile, all’interno di un sistema coerente di percorsi pedonali e meccanici, che consentano un’adeguata accessibilità e fruizione ai suoi ambiti funzionali posti su differenti quote altimetriche.

- Prevedere il ri-uso degli edifici e manufatti ricostruiti o ristrutturati, collocati all’interno del cortile del Castello, con funzioni compatibili con le caratteristiche architettoniche. Questi nuovi spazi andranno coerentemente inseriti in una strategia connessa all’offerta turistica e culturale del centro cittadino.

- Consentire una corretta fruizione delle evidenze archeologiche scoperte all’interno del cortile a seguito degli scavi avviati già dal 1999.

Il nuovo intervento è stato pensato utilizzando delle strutture metalliche o lignee ed è stato pensato per dare risposta ai seguenti fondamentali requisiti:

- reversibilità,

- ingombro minimo,

- massima trasparenza